Suicidio scrittori Giapponesi

IL SUICIDIO TRA GLI SCRITTORI GIAPPONESI

Non fa differenza morire involontariamente o volontariamente. Si giunge sempre nel Nulla, ovvero nell’Essere Totale.

 

La morte è legata alla vita

Suicidio scrittori GiapponesiNella tradizione letteraria dell’antico Giappone la morte è legata alla vita in ognuno dei suoi aspetti. Infatti, in base all’interpretazione della cultura Zen, tutto si dirige verso il Nulla, che è al contempo anche il Vuoto.

Parliamo di un Nulla che è diverso da quello concepito in Occidente.

Secondo le parole di Kawabata Yasynari, che vinse nel 1968 il Nobel per la letteratura, “Questo Nulla è il vuoto in cui tutte le cose comunicano liberamente, è un universo dello spirito, infinito. Assoluto, senza confini, senza limiti.”

Ho scelto le parole di questo grande scrittore in quanto in lui la morte rappresenta il Topos della narrazione.

In questo quadro la morte, in qualunque modo venga raggiunta, anche attraverso il gesto del suicidio, rientra in un flusso che porta tutti al Nulla in quanto è impossibile separare la morte dall’essere.

 

 

Il suicidio di Akutagawa Rynosuke

Suicidio scrittori GiapponesiNel 1927 a soli 35 anni si suicida Akutagawa Rynosuke, un altro importante scrittore giapponese.

Nell’ultima lettera che scrisse spiega:

“Non so quando avrò il coraggio di uccidermi, so solo che per me la natura non è mai stata così bella. Riderete forse di questa mia incoerenza: amare tanto la bellezza della natura e pensare al suicidio. Ma è proprio qui davanti ai miei occhi negli ultimi istanti che si riflette questa bellezza.”

Gli fa riscontro la reazione del collega Kawabata Yasunari: “Per quanto si possa odiare il mondo, il suicidio non è una forma di illuminazione. Per quanto virtuoso, il suicidio è lontano dalla vera saggezza.” 

Naturalmente quando parliamo di illuminazione in un contesto giapponese, dobbiamo tener presente che per loro ha una connotazione più forte rispetto alla nostra.

 

Il suicidio di Hishima Yukio

Suicidio scrittori GiapponesiNel 1970 si suicida un altro grande letterato giapponese, Hishima Yukio. Che molti considerano addirittura il più grande scrittore del Giappone. Un suicidio che si è concretizzato in maniera liturgica, ovvero con la spada e seguendo il rito samurai.

Anche in questo caso Kawabata ha rafforzato il suo concetto che il suicidio non è una forma di illuminazione eneanche una versa saggezza.

 

Il suicidio di Kawabata Yasynari

Suicidio scrittori GiapponesiA conferma, però, che anche chi teoricamente si oppone al suicidio, può decidere di provocare la propria morte e quindi accedere al Nulla giapponese, nel 1972 Kawabata si suicida.

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