FEBBRAIO 2013

“Febbraio 2013: sono passati soltanto due mesi eppure la lebbra si è estesa inesorabile sulla pelle della città assassinata. Ha corroso altri quartieri, isterilito mercati negozi scuole moschee vita. Eppure mi hanno parlato di Abu Jumaa con gentilezza, dolcemente.

«È un bravo giovanotto», dicevano gli uomini dell’Armata quasi riconoscenti. Ce ne sono di quelli che fanno il suo mestiere, che quando gli parli ti fanno paura e ti chiudono la bocca. Sembra vivano in un altro mondo, terribile, di silenzi, di morte, in cui non puoi entrare. Ti senti… contaminato, a guardarli. Lui no. Quando ti parla di sé e della sua famiglia che non c’è più, senti la commozione. E poi ti ascolta… «Devi assolutamente conoscerlo, ad Aleppo per gli uni è un mito, per gli altri il terrore.»

È arrivato il momento di conoscere i cecchini, dunque.”

Succede ad Aleppo. Domenico Quirico

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