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L’EMPATIA, EGOISMO E SCHADENFREUDE

L’empatia non è né buona né cattiva, dipende da come la si impegna.

Manifestare empatia è diverso dal provarla realmente o agire di conseguenza

Dobbiamo imparare a dosare l’empatia. Un eccesso di immedesimazione e identificazione può infatti essere controproducente.

Uno stress empatico può, quindi, portare addirittura a ridurre la disponibilità verso gli altri. Quando l’immedesimazione nelle vicende altrui è eccessiva, l’individuo tende infatti a non voler più vedere quel dolore.

L’attività elettrica del cervello legata all’empatia

Quando entriamo in empatia con una persona che viene aggredita, i neuroni del nostro cervello che controllano la parte del corpo toccata dall’aggressione si comportano come se fossimo noi ad essere aggrediti: riducono automaticamente la propria attività elettrica.

Modalità default

Il cervello sano è dotato di una modalità empatica di default che tende a spegnersi quando ci troviamo di fronte alla sofferenza di persone che non fanno parte dello stesso gruppo.

A conferma di questa teoria, nel 2010 Grit Hein e Tania Singer, insieme ai colleghi del Max-Planck – Institut di Lipsia e dell’Università di Zurigo, hanno deciso di fare un esperimento.

Delle scosse elettriche sono state inflitte ad alcuni tifosi di una squadra di calcio. Nel frattempo, sono state misurate le attività celebrali di un gruppo di tifosi della squadra avversaria. In quest’ultimi, ad ogni scossa, si attivavano i centri del piacere mentre i primi soffrivano.

Il concetto di “empatia”

Oggi il concetto di “empatia” viene utilizzato per una molteplicità di casi:

  • Senso di comunità,
  • Imitazione e apprendimento di modelli,
  • Cambiamento di prospettiva e partecipazione emotiva,
  • Rispecchiamento,
  • Risonanza,
  • Etc.

Empatia e egoismo

Secondo il filosofo Michael Pauen l’empatia ha bisogno dell’egoismo senza il quale essa stessa cesserebbe di aver uno scopo e quindi di esistere.

Schadenfreude

Lo psicologo sociale Emile Bruneau dell’Università della Pennsylvania parla di Schadenfreude per individuare la cosiddetta “gioia della sofferenza”, ovvero la crudeltà e il sadismo, che sono l’opposto dell’empatia.

Mentalizzazione

Diversa dall’empatia è la mentalizzazione. Per essa si intende il pensiero attraverso il pensiero altrui. Ciò avviene ad esempio quando qualcuno deduce ciò che qualcun altro conosce o le cose che si possono fare per influenzarlo.

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