I COMANDI A VOCE

A breve potremo dialogare con il computer, le auto e non solo. La tecnologia si muoverà con la nostra voce.

 

Boris Katz

Comandi voce privacyBoris Katz è uno scienziato. È tra i fondatori del laboratorio di Informatica e Intelligenza artificiale del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston

“Ci vorranno ancora alcuni decenni per arrivare ad assistenti personali artificiali in grado di capire perfettamente quello che diciamo e di tradurlo, con intelligenza, in azioni concrete, come comprare online i biglietti di un concerto o trovarci in albergo per una vacanza e prenotarlo.”

Programmi come Siri e Alexa “La loro comprensione di quello che diciamo si fonda sulla capacità di combinare sapientemente un numero limitato di parole chiave che noi utilizziamo costantemente nelle domande. Sono poche, ma le usa con intelligenza.”

 

I pericoli

I sistemi di comando vocale però si basano sul fatto di ascoltare e registrare ciò che ci accade intorno.

I produttori di tali congegni sono tenuti a garantire la riservatezza delle conversazioni private e dei nostri dati sensibili, ma non sempre ne sono capaci.

 

Rinuncia della nostra privacy

Alcuni si domandano quanto della nostra privacy – o di quel poco che ne rimane – siamo disposti a rinunciare per andare incontro alle nuove tecnologie.

La verità è che nella maggior parte dei casi alla privacy abbiamo rinunciato da tempo. È stato un processo “indolore” e quasi non ce ne siamo neanche accorti.

Siamo sorvegliati, spiati, monitorati. Estranei conoscono di noi più cose di quante noi stessi ne conosciamo. I nostri dati, i nostri pensieri e le nostre abitudini sono utilizzate per fare soldi.

E noi cosa facciamo?

Ci domandiamo se c’è ancora qualcosa da preservare.

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