Penelope guerra Fallaci

PENELOPE ALLA GUERRA – ORIANA FALLACI

“C’è spesso, nella vita, una sorta di fatalità. E questa fatalità, non noi, ha determinato ciò che doveva accadere.”

In questa frase può essere racchiusa l’essenza di “Penelope alla guerra”. Un libro dove all’apparenza sono le casualità e gli attimi a determinare “l’amare, il morire e il non morire” dei protagonisti. In realtà   Oriana Fallaci lascia sempre alla sua “eroina” la possibilità di scegliere il proprio destino.

Il motore del romanzo

Il motore del romanzo è l’amore di Giovanna nei confronti di Richard. Non si tratta di un amore convenzionale come sarebbe semplice da intendere e per intenderlo possiamo rifarci alle parole di un altro importante personaggio del romanzo, Martine: “Dick non è ciò che credi. Lo hai vestito delle tue passioni infantili, della tua suggestione dell’America. Non ami lui: ami l’America. E comunque Dick non è l’America: anche in quel senso non avresti potuto scegliere peggio. Dick è l’anti-America, direbbe Bill.” Dubbi che la stessa Giovanna ammette a se stessa: “Se l’America fosse un miraggio? Se Richard fosse un equivoco? Allora io che faccio, dove vado, in cosa credo?”

L’amore nel romanzo

L’amore nel romanzo diventa un sentimento che consuma, deruba e svuota; un morbo dal quale guarire per sopravvivere. “D’essere amato così, ferocemente da tutti. Lo amavano, sì, ma non capivano che allo stesso modo in cui amare qualcuno ti riempie, essere amato ti svuota: poiché colui che ti ama non fa che nutrirsi di te, di ciò che hai di meglio, e giorno per giorno ti consuma, ti deruba, finché resti un guscio vuoto cui hanno succhiato i segreti, la linfa, la vita.”

Allucinazione! Realtà!

“Allucinazione! Realtà! Che differenza passa tra allucinazione e realtà se nella allucinazione vedi e soffri le medesime cose che vedi e soffri nella realtà? Tutti gli ipocriti che hanno amato qualcuno ed ora non lo amano più, si difendono dicendo che non si trattava di vero amore: quasi che rinnegare qualcosa di morto sia più dignitoso che ammettere la propria sconfitta. Aveva amato Richard, ecco tutto. E con lui aveva amato l’America. Aveva amato l’America, ecco tutto. E con lei aveva amato Bill. Poi di colpo aveva cessato di amarli. Di colpo, come quando la febbre ti passa: ma ciò non toglie che la febbre esistesse davvero.”

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