parole autore Prospettiva

«La Via della Foglia?» ripeté Egwene. «Che cos’è?»

«La Via della Foglia?» ripeté Egwene. «Che cos’è?»

Aram indicò gli alberi, continuando a guardarla intensamente negli occhi. «La foglia vive il tempo che le spetta e non si oppone al vento che la porta via. Non arreca mai danni e alla fine cade per nutrire nuove foglie. Cosí dovrebbe essere, per tutti gli uomini. E le donne.»

Egwene lo fissò, con un lieve rossore sulle guance.

«Ma cosa significa?» insisté Perrin.

Aram gli rivolse un’occhiata piena d’irritazione, ma fu Raen a rispondere. «Significa che nessun uomo dovrebbe far del male a un altro, per nessun motivo.» Rivolse un fuggevole sguardo a Elyas. «Non ci sono scuse, per la violenza. Mai.»

«E se uno ti assale?» continuò Perrin. «Se ti colpisce o cerca di derubarti o di ucciderti?»

Raen sospirò, paziente, come se il giovane non vedesse ciò che per lui era chiarissimo. «Se uno mi colpisse, gli chiederei perché l’ha fatto. Se volesse colpirmi ancora, scapperei, e farei lo stesso se volesse derubarmi o uccidermi. Preferirei lasciargli prendere quello che vuole, anche la mia vita, anziché ricorrere alla violenza. E mi augurerei che non riportasse grande danno.»

«Ma hai detto che non gli faresti del male» obiettò Perrin.

«Infatti. La violenza fa male a chi la usa quanto a chi la riceve.» Perrin parve dubbioso.

«Potresti abbattere un albero, con la tua ascia» continuò Raen. «L’ascia fa violenza all’albero e non ne resta ferita. È cosí che tu la vedi, no? Il legno è tenero, a confronto del ferro, ma anche l’ascia migliore perde il filo, a furia di tagliare, e la linfa degli alberi la farà arrugginire. La possente ascia usa violenza all’inerme albero, ma ne riporta danno. La stessa cosa vale per le persone, anche se il danno è spirituale.»

Robert Jordan 

L’occhio del mondo. La Ruota del Tempo

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