parole autore Prospettiva

All’improvviso la musica cessò e Perrin si accorse che i Calderai fissavano lui e i suoi due compagni.

All’improvviso la musica cessò e Perrin si accorse che i Calderai fissavano lui e i suoi due compagni. Anche i bambini e i cani si erano fermati e li fissavano, sospettosi, sul punto di darsela a gambe. Per un momento il silenzio fu completo; poi un uomo brizzolato, basso e nerboruto, si fece avanti e con grande serietà rivolse a Elyas un inchino. Indossava una giubba rossa dal collo alto e ampie brache color verde vivo, infilate negli stivali al ginocchio. «Siete i benvenuti al nostro campo. Conoscete il canto?» Elyas restituí l’inchino, tenendo le mani sul petto. «Il tuo benvenuto mi scalda il cuore, Mahdi, come i tuoi fuochi scaldano il corpo, ma non conosco il canto.» «Allora cercheremo ancora» disse l’uomo brizzolato. «Come fu, cosí sarà, se solo ricordiamo, cerchiamo e troviamo.» Con un sorriso indicò i fuochi e assunse un tono leggero e allegro. «La cena è quasi pronta. Unitevi a noi, prego.»

Come se fosse stato un segnale, la musica riprese e i bambini tornarono a ridere e a correre dietro ai cani.

(…)

«Cos’è questa storia del canto?» domandò Egwene. «Il motivo per cui viaggiano, almeno cosí dicono loro. Cercano un canto. È il compito del Mahdi. Dicono d’averlo perduto durante la Frattura del Mondo; se lo ritrovano, tornerà il paradiso dell’Epoca Leggendaria.» Diede un’occhiata all’accampamento e sbuffò. «Non sanno nemmeno quale canto sia. Dicono che lo riconosceranno, quando lo troveranno. Né sanno come farà a riportare il paradiso, ma cercano ormai da quasi tremila anni, dalla Frattura. E continueranno a farlo finché la Ruota non si fermerà.»

L’occhio del mondo. La Ruota del Tempo

Robert Jordan 

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