Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz, scrisse nel suo capolavoro
“Se questo è un uomo”:
“Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sià che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo rimanga.”