La noia è talmente radicata nell’essere umano che è difficile pensare non abbia una sua funzione. Ma quale?
Garantire l’uso efficiente delle risorse cognitive
Una delle funzioni attribuite alla noia – da quel che sembra la più accreditata – è quella di garantire un uso efficiente delle limitate risorse cognitive che l’uomo ha ed evitare, invece, di sprecarle in attività di poco o nessun interesse per chi le pone in essere.
Seneca
Il filosofo romano Seneca paragona la noia al disgusto. Essa sarebbe quindi un avvertimento per evitare situazioni pericolose che rischiano, ad esempio, di portarci alla depressione. Secondo questa corrente di pensiero, la noia, sarebbe quindi una spinta verso cambiamenti positivi. In pratica, servirebbe a stimolare la creatività perché indurrebbe a cercare soluzioni creative e nuove per cambiare le cose.
Capraro
Secondo lo studioso Craparo “in quanto stato di vuoto, la noia non ha di per sé una connotazione positiva o negativa. E’ spiacevole, ma lo stato di tensione può contribuire ad avviare attività funzionali al benessere, anche creative. Se il soggetto ci riesce, il vuoto più essere elaborato e diventare uno spazio per attività positive. Purché ovviamente ci sia la maturità psicologica per gestirla e non sia uno stato cronico pervasivo.”
Shane Bench e Heather Lench
Shane Bench e Heather Lench, psicologi della Texas A&M University sostengono che “in base alla teoria delle emozioni e alle osservazioni empiriche, riteniamo che la noia abbia un ruolo importante nel funzionamento di una persona, con un impatto unico su comportamento, cognizione, esperienze e fisiologia (…) Producendo una scarsa attenzione all’attività in corso, una sensazione spiacevole che ci induce a cercarne altre, e uno stato di eccitazione del sistema autonomo, ci motiva e prepara a cercare nuovi obiettivi quando quello vecchio non è più beneficiario, a esplorare e perseguire scopi alternativi che altrimenti ci saremo persi, a procacciarci stimoli sociali, cognitivi, emotivi ed esperienziali che non avremmo avuto.”
Connotazione negativa
La noia è stata anche messa in relazione anche ad ansia, depressione, aggressività, abuso di sostanze, disturbi alimentari, abuso di alcool, poco rendimento nel lavoro o nello studio, etc. Non è ancora possibile però sostenere se la noia sia causa di questi fenomeni o se semplicemente li accompagni.
Secondo Capraro “la noia diventa malsana in personalità in cui la tensione porta ad azioni compulsive, a dipendenze da alcool o droghe. In questi casi si inserisce in un quadro patologico. (…) Quando manca la maturità psicologica per saperla gestire, la noia può diventare davvero la radice di tutti i mali evocata da Kierkegaard“.