Seguiva il suo istinto osservando le persone e sentendo dentro di sé il momento da immortalare.
Le sue foto non sono semplici foto ma racconti di viaggio. Non vanno solo viste ma anche ascoltate perché ci parlano; e adorate perché riportano alla mente gli odori dei luoghi.
Mi sono trovato la fotografia addosso
“I miei occhi, la mia persona sono eccitati dalla sinuosità, dalla dolcezza e dal vissuto. Nell’istantanea ci sono queste condizioni, sono attimi di percezione che implicano queste condizioni che vengono e tu le fermi. Ho deciso di fare il fotografo, perché … non lo so neanche io … perché mi sono trovato la fotografia addosso.”
Marco Pesaresi
Il mio sguardo
“Più soffro e più mi affanno nella ricerca della poesia. Più sento che dentro di me vivo situazioni di disturbo difficili – cose che purtroppo nella mia vita continuamente incontro – più il mio sguardo si addolcisce. E più cerca la serenità l’armonia delle immagini. E qualche volta le trova.”
Marco Pesaresi
La vita
Marco Pesaresi nasce a Rimini nel 1964.
Nel 1990 entra a far parte di Contrasto.
Lavora per grandi reportage fotografici e le sue foto sono pubblicate regolarmente sulle principali testate giornalistiche come Panorama, L’Espresso, Geo, El Pàis, Sette, The Independent, ed altre ancora.
Il 22 dicembre 2001 Marco si suicida in mare con la sua macchina fotografica.
Una settimana prima aveva aspettato con amore il matrimonio della sorella.
Quattro mesi dopo avrebbe dovuto iniziare un progetto lavorativo: la realizzazione di un viaggio fotografico sugli aeroporti del mondo.
Nel 2003 l’ultimo lavoro di Pesaresi, un reportage in bianco e nero su Rimini, diventerà un libro e una mostra. “Rimini” è anche il lavoro che Marco definì il “libro del cuore”.
Underground
Pubblicato in Italia da Contrasto e negli Stati Uniti da Aperture.
È una ricognizione in dieci diverse città del mondo sulla vita delle metropolitane: New York, Calcutta, Mexico City, Parigi, Berlino, Madrid, Londra, Milano, Tokyo e Mosca.
Si tratta di un reportage di grande complessità e ampio respiro che lo ha impegnato per tre anni.
La metropolitana emotivamente e fisicamente più impegnativa fu quella di Calcutta – aveva preso una brutta infezione intestinale – mentre quella che più lo colpì per bellezza, soprattutto dei suoi lampadari, fu – a dire della madre Isa – quella di Mosca.
La transiberiana
Attraverso le sue fotografie Marco Pesaresi racconta il viaggio lungo la via ferroviaria della Transiberiana.
Traspare il desiderio di contatto e di relazione che va oltre le barriere linguistiche e culturali.
Le sue foto sono racconti ma allo stesso tempo incontri e voglia di capire ed entrare dentro l’essenza della realtà che si immortala.
Rimini
“Il libro del cuore”
“Riflettendo su questa travagliata esistenza m’accorsi di saper amare. Vi amerò per le strade del mondo”
Marco Pesaresi
Marco amava quei luoghi e ogni suo scatto è un atto d’amore verso la sua città. Dalle foto ha tolto il colore e le ha inondate di poesia.
“Io amo questa terra, la amo con tutto il cuore. Ne amo i luoghi, mi piacciono i luoghi. E poi mi piace tantissimo – questa terra – perché muta in continuazione. Nulla è mai uguale all’anno precedente, tutto è in evoluzione continua.”
Marco Pesaresi
Un ringraziamento al Circolo La Ghiacciaia per il contributo che ha dato per la conoscenza non solo del fotografo, ma anche – e soprattutto – della persona che sta dietro l’obiettivo.