INFORTUNI FUORI DALL’ORARIO DI LAVORO. L’AZIENDA E’ TENUTA AL RISARCIMENTO.  

La Corte di Cassazione con la sentenza 40706/12  del 7 settembre 2017 ha condannato un datore di lavoro per un infortunio che ha colpito un dipendente fuori dall’orario di lavoro.

 

Compiti del datore di lavoro

Infortuni fuori orarioViene sancito così il compito del datore di lavoro. Ovvero quello, tra gli altri, di evitare il verificarsi di eventi lesivi dell’incolumità fisica. Eventi legati all’esercizio di alcune attività lavorative. Questo vale anche nell’ipotesi in cui tali rischi siano conseguenza di negligenza, imprudenza o disattenzione del lavoratore. L’incolumità di questi deve infatti sempre essere protetta con appropriate cautele. Fanno eccezione i comportamenti esorbitanti o abnormi rispetto alle direttive ricevute. Ovvero quelle condotte che fuoriescono totalmente dall’ambito delle mansioni. Comportamenti quest’ultimi che sono considerati imprevedibili e contro le norme elementari di prudenza.

Obbligo di formazione e vigilanza  

La Corte di Cassazione ha anche rafforzato il concetto che: le regole inerenti al turno di lavoro sono del tutto irrilevanti ai fini delle valutazioni relative al verificarsi di infortuni. Le disposizioni che riguardano i turni di lavoro hanno, infatti, solo valore organizzativo. Non sono volte, quindi, ad evitare danni al medesimo.

In pratica il datore di lavoro deve assicurarsi che tutti i dipendenti rispettino le regole di sicurezza. Se ciò non avviene è tenuto a richiamarli e a somministrare i dovuti provvedimenti disciplinari nei loro confronti. In caso contrario è ritenuto responsabile per ogni tipo di incidente, connesso all’attività lavorativa. Incidente sia che si verifichi dentro che fuori l’orario stabilito.

Spetta sempre al datore di lavoro dimostrare di essere totalmente esente da colpa. Naturalmente non è sufficiente provare di aver rispettato diligentemente le misure di protezione previste dalla legge, deve anche dimostrare di aver vigilato affinché vengano rispettate.

 

Da ora si spera che i datori di lavoro prendano seriamente in considerazione la tutela della salute di chi ogni giorno lavora con loro ma soprattutto per loro.

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