E’ il primo romanzo della Saga di Geralt di Rivia.
Lo scrittore
E’ un noto scrittore polacco nato il 21 giugno 1948. Prima di diventare scrittore ha studiato economia e ha lavorato come rappresentante di vendita presso una società straniera. Appassionato di letteratura fantasy, partecipa ad concorso letterario scrivendo il racconto Wiedźmin (Lo strigo). Il racconto ottiene l’attenzione inaspettata dei lettori polacchi, e spinto dalle loro richieste Sapkowski decide di continuare a scrivere sullo strigo Geralt e di intraprendere la carriera di scrittore. Vincitore di diversi premi, tra le sue opere troviamo raccolte (Wiedźmin (5 racconti), La spada del destino, Il guardiano degli innocenti) e romanzi (Il sangue degli elfi, Il tempo della guerra, Il battesimo del fuoco, La Torre della Rondine, La Signora del Lago, La stagione delle tempeste).
Il Sangue degli Elfi
La prima guerra di Nilfgaard è terminata da ormai un anno. Ora, solo una fragile tregua mantiene la pace nel Nord. Delle nazioni conquistate e soggiogate dall’impero, il fato peggiore è toccato a Cintra: la popolazione è stata massacrata e la Regina Calanthe e la sua corte si sono suicidati pur di evitare di cadere nelle mani nemiche. Solo Cirilla, nipote della regina ed erede al trono del reame, è riuscita a sfuggire a quell’orrore, e dopo innumerevoli disavventure a raggiungere l’uomo a cui era destinata, lo strigo Geralt. Egli decide di portare al sicuro la bambina e insieme s’incamminano per Kaer Morhen, la fortezza e la scuola degli strighi, l’unico posto che essi possono chiamare “casa”.
Nel frattempo
sotto le fronde dell’antica “Babaya”, uno degli alberi sacri dei Druidi, Ranuncolo ha trasformato le vicissitudini di Geralt e Ciri in una struggente storia.
Mesi dopo, Triss Merigold arrivando a Kaer Morhen s’imbatte in Ciri e con sua sorpresa assiste ad una trance della bambina. Sebbene inizialmente reticenti, Geralt e gli altri strighi confessano alla maga che il motivo della sua chiamata alla fortezza è proprio legato alla bambina e ai suoi poteri: essi non avendo confidenza con le arti magiche hanno preferito rivolgersi a qualcuno di più competente per gestire le strane crisi della loro allieva. Triss compie una serie di studi su Ciri e alla fine conclude che si tratta di una “Fonte” particolarmente potente. La donna non è in grado di aiutare la ragazzina, potrà solo evitare che si faccia del male: alla lunga però le sue contromisure diventeranno inefficaci e pertanto occorrerà rivolgersi quanto prima ad una maga più esperta in questo campo.Geralt e Triss decidono quindi che in primavera trasferiranno Ciri al tempio di Melitele, nell’Ellander, sotto la guida della maga Yennefer, ma fino a quel momento la ragazzina potrà continuare l’addestramento degli strighi.
Ciri infine arriva al tempio di Melitele
Ben presto Yennefer giunge al santuario e prende la ragazzina come sua allieva nelle arti magiche. Inizialmente tra le due c’è aperta ostilità ma nel tempo diventeranno amiche e nascerà un legame molto forte.
Nel frattempo
alla fortezza di Hagge, i Re dei Regni settentrionali si riuniscono in un incontro segreto; essi stabiliscono che occorre riconquistare Cintra. Il meeting di Hagge non rimane segreto a lungo; Emhyr var Emreis, il sovrano di Nilfgaard, ne viene presto a conoscenza e ordina di passare la notizia alla Confraternita dei maghi. Inoltre, l’imperatore, immaginando i piani ostili dei regni settentrionali sposta un nutrito contingente nel Dol Angra sotto il comando del Maresciallo Coehoorn, ben sapendo che l’uomo avrà il polso per non reagire alle future provocazioni delle truppe del nord. Tissaia de Vries e Artaud di Terranova, due maghi illustri s’incontrano con Vilgefortz e lo informano che i Re si sono incontrati a loro insaputa ad Hagge. I tre convengono che occorre ignorare l’azione dei sovrani ma che è necessario convocare un’assemblea plenaria dei maghi per decidere la posizione della Confraternita nel prossimo futuro. Ciri non è ancora al sicuro.