Ficodindia curiosità cucina

IL FICO D’INDIA

Il fico d’india è originario del Messico ed è molto importante nella simbologia degli Aztechi. In Europa è stato portato dagli Spagnoli.

Il nome probabilmente deriva dall’errore che Cristoforo Colombo fece tra levante e ponente al momento della scoperta del continente americano.

Molteplicità di usi in cucina

Ad eccezione delle spine, il fico d’india ha una molteplicità di usi in cucina.

Essendo ricco di vitamine e oligoelementi, è adatto alle diete ipocaloriche.

I fiori essiccati sono usati per preparare infusi diuretici e disintossicanti.

Mentre i semi hanno proprietà lassative e la polpa astringenti.

La buccia invece è adatta per la preparazione di salse salate.

Infine le pale sono ricche di mucillagine che può essere utilizzata nei paté spalmabili. Il loro succo inoltre è altamente cicatrizzante.

La polpa

La polpa bianca è la più pregiata per il sapore zuccherino

Quella rossa è la più apprezzata per la dolcezza e il colore rubino.

Infine c’è la polpa gialla, la più diffusa e succulenta.

Confetture, dessert e merende

Con la polpa e l’aggiunta di un pizzico di peperoncino si creano delle ottime confetture perfette per accompagnare i formaggi.

Se invece la polpa viene lavorata con brandy e uvetta si dà vita a un dessert per gusti particolari e raffinati.

Per i più piccoli si può preparare una buonissima merenda con la marmellata gialla di fico d’india e l’aggiunta di gocce di cioccolata.

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