Come difendersi dalla disfunzione erettile che può colpire il sesso maschile a qualsiasi età.
Quando parliamo di disfunzione erettile parliamo di un sintomo nel corso di un periodo di rapporti sessuali che può esplicitarsi come una difficoltà a raggiungere un’erezione durante il rapporto sessuale oppure a mantenerla.
I dati epidemiologici
“I dati epidemiologici – spiega Andrea Salonia, andrologo e direttore dell’Urological reserach institute dell’ospedale San Raffaele di Milano – mostrano che la disfunzione erettile in Italia interessa 1 maschio su 10, un problema che si manifesta già a partire dall’età di 18 anni. Ovviamente il primo fattore a giocare un ruolo importante in questo disturbo è l’età: nei più giovani l’incapacità di mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente è di solito occasionale e per lo più dovuta alla componente emotiva, trattandosi dei primi rapporti sessuali. Universalmente si può parlare di disfunzione erettile quando il disturbo si protrae per un periodo di tempo di almeno 6 mesi: quasi un quarto dei pazienti che ne soffre ha meno di 40 anni (…)
Quello che si può fare, soprattutto per le disfunzioni erettili lievi – puntualizza Salonia – è migliorare tutti quei fattori a corollario del problema: diabete, depressione, ipertensione sono ampiamente correlati con questo disturbo. (…)
Fattori preventivi
“Il primo fattore preventivo – sottolinea Salonia – è il non invecchiare che sebbene sia impossibile da attuare dal punto di vista biologico, lo si può in qualche modo ottenere modificando quei fattori di rischio come fumo, alcol, sedentarietà e dieta. C’è uno studio di fisiologia che può dare un’idea di quanto il fumo, ad esempio, possa incidere su questo problema: un gruppo di ragazzi che non aveva mai fumato è stato messo di fronte a un video che stimolasse la loro sessualità. A una metà di questi era stata somministrata una gomma alla nicotina, all’altra una gomma al placebo. Lo studio ha mostrato come il consumo di nicotina abbia effetti importanti anche a breve termine sulla vita sessuale, comportando in questo specifico caso una poverissima possibilità di erezione”.
Uno studio di Harvard mette in evidenza l’associazione del disturbo con lo stile di vita. Sostiene infatti che i complessi multivitaminici sono fondamentali per chi presenta un cattivo assorbimento della vitamina B12, che sembrerebbe essere tra i fattori di danneggiamento del midollo spinale andando a cortocircuitare i nervi responsabili della trasmissione di messaggi alle arterie dell’organo genitale maschile. Inoltre alcuni alimenti, come frutta, verdura, pesce e cereali integrali concorrerebbero a ridurre la probabilità di sviluppare il disturbo; come anche la vitamina D, presente nello yogurt, nelle uova e nel formaggio.
Lo studio di Harvard sostiene anche uno stile di vita sano:
Una camminata di 30 minuti al giorno è collegata a un calo del 40% del rischio della disfunzione erettile.
Dello stesso avviso è anche l’andrologo Salonia:
“Un’attività fisica moderata e la giusta dieta sono sicuramente importanti:
abbiamo osservato come 10mila passi al giorno
– frutto di una ricerca in fieri della Società italiana di andrologia (Sia) –
possono contribuire a proteggere dall’impotenza, così come una dieta mediterranea equilibrata può prevenire la disfunzione erettile”
Uno studio pubblicato sul The Journal of Sexual Medicine
Evidenzia che addirittura anche la salute dei denti può essere un fattore da tenere in considerazione:
alcune infiammazioni croniche che colpiscono il cavo orale, possano danneggiare le cellule endoteliali e avere dei risvolti negativi sui vasi sanguigni del pene.
Le cause predominanti comuni restano:
il calo del desiderio sessuale,
i disturbi legati all’eiaculazione,
a patologie neurologiche e ormonali
o persino a ragioni psicologiche, come depressione, senso di colpa, ansia e stress.