AUMENTANO I “CRIMINI D’ODIO”

Secondo i dati dell’Osce – l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea – i “crimini d’odio” sono in aumento.

Aumentano crimini odio

L’amok

L’amok è il termine con il quale si indica una carica d’odio tale da portare a uccidere.

Ma cos’è l’odio? Si tratta di un’emozione che chiunque può provare.

Secondo lo psicologo Robert Sternberg della Cornell University (USA) esistono tre macro categorie di odio che può portare ad uccidere:

  1. L’odio freddo che porta a cercare la distanza dall’odiato per cui si prova solo repulsione e disgusto.
  2. L’odio caldo che fa provare rabbia e paura nei confronti di qualcuno percepito come dannoso.
  3. L’odio gelido, che svaluta l’altro considerandolo inferiore.

L’odio, però, pur essendo un sentimento comune, travolge solo le personalità più fragili. La problematica infatti non è l’odio bensì la capacità di gestirlo.

La mancanza di empatia

Un altro problema è la mancanza di empatia. Non riuscire a provare empatia porta all’isolamento emotivo. Uno “scollamento” dalla realtà può avere conseguenze importanti nei meccanismi cerebrali che possono sfociare in atti di violenza.

Due categorie di potenziali assassini

Gli psicanalisti individuano due categorie di potenziali assassini:

  1. Coloro che soffrono di un disturbo psicotico e che quindi non riescono a comprendere bene la realtà.

Coloro che soffrono di un disturbo di personalità. In questa categoria c’è ad esempio il narcisistico in cui l’assenza di empatia è totale. O l’antisociale, che rende incapaci di avere rapporti normali con gli altri.

Il criminologo Picozzi

“I mostri del crimine della nostra epoca non sono più gli assassini seriali dominati da lucida follia, ma soprattutto i cosiddetti “rampage killer”, che compongono stragi in preda a furia omicida (…) La furia omicida è un sentimento più duraturo di un’emozione come la rabbia, è una molla che porta a voler distruggere convinti di essere nel giusto al di là di ogni legge scritta e di ogni codice morale.”

Lo psicanalista tedesco Erich Fromm

Lo psicanalista tedesco Erich Fromm parla di “odio reattivo” da distinguere dall’ “odio caratteriale”, che invece deriva dal tipo di personalità.

Danila Pescina, psicologa e criminologa all’Università La Sapienza di Roma

“Chi ha una buona stima di sé ma conosce i suoi limiti prova compassione per i propri difetti e quindi sarà più tollerante con l’altro, non lo vorrà trasformare in vittima perché capirebbe il suo dolore. (…) Ecco perché la prevenzione dell’odio va iniziata da bambini con l’educazione dell’empatia: bisognerebbe insegnar come si gestiscono le emozioni, soprattutto quelle negative.”

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